Ma davvero? Tre curiosità e un luogo comune sul cavallo che forse non conosci

Il cavallo è stato addomesticato oltre cinquemila anni fa dalle popolazioni che vivevano tra il bacino del Danubio e i confini della Cina. Dopo tutti questi anni di convivenza dovremmo conoscere proprio bene il nostro amico, ma è davvero così? Per metterti alla prova abbiamo scelto tre curiosità e un luogo comune da sfatare sul cavallo: scopriamoli assieme!
I CAVALLI DORMONO IN PIEDI
Sì e no.
Questo è uno dei luoghi comuni per eccellenza sui cavalli, ma non possiamo dire che sia del tutto sbagliato – e nemmeno del tutto corretto.
Tutti i mammiferi vivono diverse fasi del sonno, che si susseguono nel corso della notte: nel caso del cavallo, alcune di queste possono avvenire mentre è in piedi, mentre per altre deve necessariamente essere sdraiato.
Se il nostro amico ha la testa ciondoloni, gli occhi a mezz’asta e un piede posteriore piegato, sta facendo un riposino: non è proprio addormentato, i suoi sensi sono all’erta ed è pronto a scattare in caso di pericolo. Quando lo vediamo sdraiato sulla pancia, con il collo allungato e il naso nel truciolo, è già in una fase di assopimento più profonda detta a onde lente: i suoi muscoli non sono ancora del tutto rilassati, ma ci siamo quasi. A questo punto arriva la famosa fase REM, dove il cavallo dorme della grossa: lo troviamo disteso su un fianco, con gli occhi chiusi (ogni tanto russa pure!). Questa parte del suo sonno è veramente breve, solo 30 minuti al giorno, ma è fondamentale per far sì che recuperi davvero le energie; per questo dobbiamo garantirgli un ambiente sicuro e confortevole, oltre alle giuste ore di relax – i cavalli soffrono per la privazione del sonno come noi, anche se non hanno le occhiaie.
I CAVALLI RESPIRANO COL NASO
Hai mai visto un cavallo boccheggiare? Nemmeno noi.
L’aria può passare solo attraverso le narici per via del palato molle, una struttura che separa completamente le vie aeree sopra alla bocca dalla bocca stessa; le narici si uniscono nella faringe, che deve sempre essere libera e in buona salute per garantire il passaggio dell’aria, che proseguirà attraverso la trachea, i polmoni e poi i bronchi.
Questa caratteristica fisica non va sottovalutata, le infezioni alle vie respiratorie sono davvero pericolose e lunghe da curare – e non tutti i cavalli sono disposti a fare l’aerosol.
I CAVALLI NON HANNO LA CISTIFELLEA
Innanzitutto, a cosa serve la cistifellea?
Si tratta di un piccolo organo che conserva la bile finché non sarà rilasciata nell’intestino tenue; la bile, prodotta dal fegato, serve a trattare i grassi che ingeriamo, rendendoli facili da assorbire.
I cavalli – assieme a ratti, cervi e rinoceronti – non hanno bisogno della cistifellea per via della loro alimentazione: infatti mangiano con maggiore frequenza rispetto a noi e in piccole quantità, e il loro cibo è più povero di grassi. Questo non significa, però, che il loro corpo non produca bile! Il fegato mantiene questa attività, solo che la bile non è molta e finisce direttamente nell’intestino attraverso il sistema biliario, poco per volta ma costantemente.
I CAVALLI NON VOMITANO
E meno male, potremmo dire!
Man mano che il nostro amico mastica e inghiotte il cibo, questo passa attraverso l’esofago e lo stomaco prima di arrivare nell’intestino, dove viene lavorato per poterne assorbire le sostanze nutritive. Lo stomaco produce degli acidi che servono proprio a semplificare ciò che il cavallo ha mangiato, e una valvola detta “cardias” impedisce che cibo e acidi risalgano verso l’esofago. Nel nostro corpo succede che ogni tanto questa valvola si rilassi, soprattutto se abbiamo inghiottito qualcosa di velenoso o se abbiamo fatto indigestione, ma nei cavalli questo non succede perché non hanno il riflesso del vomito – tipico dei carnivori.
E se il cavallo si ingozza? Potrebbe arrivare una colica: per questo bisogna prestare attenzione ed evitare che finisca fieno e cereali in tempi record.
La lista delle curiosità è mooolto più lunga, ed è sempre interessante scoprirne di nuove; più conosciamo il cavallo meglio possiamo prendercene cura, rendendo la nostra convivenza millenaria sempre più positiva nonostante le tante differenze.
E tu conosci altre particolarità dei cavalli?